Sol
Biografia
Dopo le sue residenze con la Staatskapelle Dresden e la Bamberg Symphony nelle ultime stagioni e la sua apparizione al Concert de Paris dalla Bastiglia con l’Orchestre National de France, Sol Gabetta ha aperto questa stagione a Colonia con la Gürzenich Orchestra e Fançois-Xavier Roth.
Altri momenti salienti di questa stagione includono apparizioni con la Sächsische Staatskapelle Dresden, i Bamberger Symphoniker con Jakub Hrusa, la Filarmonica di Oslo e i Wiener Symphoniker con Klaus Mäkelä e, in tournée, con la Gewandhaus Orchestra diretta da Andris Nelsons e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Sir Antonio Pappano. Sostenitrice di nuove composizioni per il suo strumento, sarà in un importante tour in duo con la collega “inventrice”, la violinista Patricia Kopatchinskaja, presentando opere conosciute e sconosciute per questa combinazione. Infine, Sol Gabetta sarà artista in residenza con Radio France in questa stagione, esibendosi con l’Orchestre Philharmonique de Radio France, sia in tournée sia a Parigi, e l’Orchestre National de France.
Artista molto ricercata nei maggiori Festival del mondo, Sol Gabetta è stata Artiste étoile al Festival di Lucerna dove ha suonato insieme ai Wiener Philharmoniker e Franz Welser-Möst, alla Mahler Chamber Orchestra e Francois-Xavier Roth e alla London Philharmonic Orchestra diretta da Marin Alsop. Sol Gabetta trova ispirazione continua da un’ampia cerchia di collaboratori ed incontri musicali che avvengono al Solsberg Festival, fiorito sotto la sua direzione artistica.
La musica da camera è il centro focale di tutto il lavoro di Sol Gabetta, come denotano i suoi prossimi recital con Alexei Volodin a Parigi e in Svizzera, il suo prossimo tour con il suo partner di lunga data Bertrand Chamayou in Italia, Germania, Francia e Spagna e le sue recenti apparizioni con Kristian Bezuidenhout al festival di apertura dello Schleswig Holstein Musikfestival e Alexander Melnikov al Gstaad Festival. In passato, le esibizioni di musica da camera hanno portato Sol Gabetta in sale quali il Lincoln Center di New York, la Wigmore Hall di Londra, i Festival di Lucerna, Verbier, Salisburgo, Schwetzingen e Rheingau, la Schubertiade Schwarzenberg e il Beethovenfest Bonn.
In riconoscimento dei suoi straordinari traguardi artistici, Sol Gabetta è stata premiata con un Herbert von Karajan Prize al Festival di Pasqua di Salisburgo nel 2018, dove si è esibita come solista con la Staatskapelle Dresden e Christian Thielemann. Nel 2019 ha ricevuto il primo premio OPUS Klassik come strumentista dell’anno per la sua interpretazione del Concerto per violoncello di Schumann. Il prestigioso ECHO Klassik ha premiato i suoi traguardi con cadenza biennale nel periodo tra il 2007 e il 2013, e di nuovo nel 2016. Sol Gabetta ha inoltre ricevuto nomination ai Grammy Award, un Gramophone Young Artist of the Year Award nel 2010, un Würth-Preis of the Jeunesses Musicales nel 2012 e riconoscimenti speciali al Concorso Tchaikovsky di Mosca e al Concorso Internazionale ARD di Monaco.
Sol Gabetta continua a costruire la sua estesa discografia con SONY: la pubblicazione più recente è una registrazione dal vivo comprendente i Concerti per violoncello di Elgar e Martinů insieme ai Berliner Philharmoniker e Sir Simon Rattle/ Krzysztof Urbański. Nel 2017 Sol Gabetta ha tenuto una tournée europea con Cecilia Bartoli per promuovere l’album ‘Dolce duello’, edito da Decca.
Sol Gabetta si esibisce su diversi strumenti musicali italiani di grande liuteria dell’inizio del XVIII secolo, tra cui un violoncello di Matteo Goffriller del 1730 (Venezia), fornito dall’Atelier Cels Paris, e il famoso “Bonamy Dobree-Suggia” di Antonio Stradivari del 1717, su generosa concessione della Fondazione Stradivari Habisreutinger.
Sol Gabetta insegna all’Accademia Musicale di Basilea dal 2005.
Galleria
Discografia
Tchaikovsky, Saint-Saëns, Ginastera
works for Cello
Münchner Rundfunkorchester
Ari Rasilainen
Vivaldi
Il Progetto Vivaldi
Shostakovich
Cello Concerto No. 2, Sonata for Cello & Piano Op.40
AA. VV.
Cantabile
Prager Philharmoniker
Charles Olivieri-Munroe
Hofmann, Haydn, Mozart
Cello Concertos
Kammerorchester Basel
Sergio Ciomei
Peteris Vasks
Gramata Cellam
Press
[…] Al centro della serata, tra le due sinfonie, era posto un autentico gioiello, il Concerto per violoncello e orchestra di Robert Schumann, che ha esaltato la fulgida stella di Sol Gabetta, grande violoncellista argentina che oggi può essere considerata a buon diritto la numero uno del mondo in senso assoluto (…) l’esecuzione è ineccepibile e la personalità di Sol Gabetta che emerge dal suono del suo violoncello è tanto forte che da sola basterebbe a riempire il teatro di musica e di emozione […]
Download[…] La musicista argentina cesella con grazia vigorosa le raffinate volute disegnate dall'autore, che abbandona la facile orecchiabilità della celebre Symphonie espagnole in favore di un pathos ombroso e drammatico, soprattutto nel primo movimento, denominato Prélude e articolato in un Lento-Allegro maestoso dalla forma assai libera […]
Download[…] l’argentina Sol Gabetta, violoncellista tra le più acclamate di questi tempi, non eccelle solo per abilità tecnico-espressive, ma anche per quantità e qualità di repertorio, che spazia dal barocco alla contemporanea. Una duttilità, la sua, che non può passare inosservata […]
Continua la proficua collaborazione tra l’Accademia Filarmonica Romana e il Teatro Argentina, che nata all’insegna del balletto, prosegue in ambito concertistico. All’Argentina ha infatti ha avuto luogo, la sera del 27 novembre, il concerto previsto nel cartellone filarmonico romano della violoncellista argentina Sol Gabetta, accompagnata al pianoforte dal finlandese Henri Sigfridsson. Il programma prevedeva due Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven, l’op. 5 n. 1 e l’op. 102 n. 1, la Sonata di Brahms (op. 38, in mi minore) e una deliziosa rarità, la Fantasie sue deux airs russes op. 13 del virtuoso violoncellista Adrien-François Servais (1807-1866), uno dei tanti artisti caduti nell’oblio ingiustificato e che meriterebbero di risorgere alle scene.
Le Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven sono un osso duro: l’impasto timbrico è arduo da cogliere per un ascoltatore, in ragione del fatto che il registro scuro del violoncello entra talvolta in fusione con quello tenorile del pianoforte. Inoltre, la scrittura di queste sonate, soprattutto quella dell’op. 102, è complessa, di una polifonia modernissima che nulla concede all’ornato e allo svago. Tutto è concettuale e denso, e richiede al pubblico massima attenzione. Magnifica la resa di Sol Gabetta, la cui forza e il cui magico legato si rivelano in ogni momento dell’esecuzione.