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Quartetto

Quartetto
Arod

Biografia

Dunque, cos’è questo “Arod”? Un compositore dimenticato, una città mitica, un misterioso acrostico? In realtà, il Quartetto Arod ha scelto come sua ‘figura tutelare’ un cavallo immaginato da Tolkien ne Il Signore degli Anelli. Simbolo di forza e ardore (il suo nome significa ‘agile, veloce’), incarna anche uno spirito di libertà dato che l’elfo Legolas gli aveva tolto sella e redini.

Questa comunione di archi è nata nel 2013 al Conservatoire de Paris. Tutti i membri del Quartetto lo hanno infatti frequentato, beneficiando in particolare dell’insegnamento di Jean Sulem. Nato come un gruppo di studenti, desideroso di mettere le dita sulle pagine più belle del repertorio, l’ensemble ha scelto come prima apparizione il Concorso FNAPEC, che ha incoronato grandi quartetti d’archi come Modigliani e Ysaÿe. Il Quartetto Arod ha vinto il primo premio nel 2014, accedendo così a tutte le porte previste dalla residenza ProQuartet, il Centro europeo di musica da camera.

Dopo aver lavorato al Conservatorio con il Quartetto Ébène, e in seguito con il Quartetto Artemis alla Chapelle Musicale Reine Élisabeth di Bruxelles, il Quartetto ha iniziato una residenza alla Fondation Singer-Polignac per poi lanciarsi in una nuova, ambiziosa sfida con il Concorso Internazionale di Musica da Camera Carl Nielsen nel 2015. Per prepararsi al meglio i membri del Quartetto si sono rivolti a colui che sarebbe diventato il loro vero mentore: Mathieu Herzog, il violista del Quartetto Ébène, oggi direttore d’orchestra. Con lui hanno affinato la loro tecnica e la loro musicalità ma hanno anche imparato ad affrontare al meglio una quotidianità costantemente condivisa. Questo Concorso, a cui si sono iscritti con serenità e piacere, rimane uno dei ricordi più belli del Quartetto Arod, perché hanno vinto il Primo Premio e due Premi Performance.

Quando il Quartetto ha deciso di affrontare l’Everest delle competizioni, il Concorso ARD di Monaco, naturalmente Mathieu Herzog era presente per dare supporto. Tutto il lavoro e l’audacia sono stati ripagati perché il Quartetto ha vinto il Primo Premio, un riconoscimento supremo che è stato assegnato solo sette volte tra il 1959 e la vittoria del 2016. Il Quartetto stava seguendo le orme di magistrali predecessori quali il Quartetto di Tokyo, il Quartetto Artemis e il Quartetto Ébène.

Spinto alla ribalta, il Quartetto Arod è stato nominato BBC New Generation Artist dal 2017 al 2019 e ECHO Rising Star per la stagione 2018-2019, prima di continuare la sua brillante carriera. A soli cinque anni dalle prime note suonate insieme in una sala prove del Conservatorio, il Quartetto è diventato molto ricercato in tutti i cinque continenti e nelle più prestigiose sale da concerto: la Philharmonie de Paris, la Wigmore Hall di Londra, la Philharmonie di Berlino, la ElbPhilharmonie di Amburgo , il Concertgebouw di Amsterdam, il Bozar di Bruxelles, la Oji Hall di Tokyo e la Carnegie Hall di New York durante il primo tour negli USA.

Da ‘Gramophone’ a ‘Le Monde’ senza dimenticare ‘The Strad’ e ‘Diapason’, la critica ha elogiato la rara energia concertistica del Quartetto Arod e la qualità delle sue incisioni, la prima delle quali è stata dedicata a Mendelssohn, la seconda invece realizzata come un musical caleidoscopio incentrato su Mathilde Zemlinsky; la terza è stata invece dedicata a Schubert e l’ultima alla musica francese: Debussy, Ravel e Attahir.

Nel 2023 è stato anche pubblicato un documentario sulla loro vita “Ménage à Quatre” dell’iconico Burno Monsaingeon, un simpatico ed intimo riquadro del Quartetto Arod.

Il Quartetto ama anche lavorare con artisti del calibro di Elsa Dreisig, Adam Laloum, Jérôme Pernoo, Antoine Tamestit, Alexandre Tharaud e Camille Thomas. Più che semplici interpreti, il Quartetto guida anche la musica di domani: nel 2017 ha presentato in anteprima ‘Al Asr’, il primo quartetto d’archi di Benjamin Attahir, commissionato da La Belle Saison e ProQuartet.

 

Primo violino – Jordan VICTORIA (violino di Francesco Goffriller)

Secondo violino – Alexandre VU (violino di Giovanni Battista Guadagnini)

Viola – Tanguy PARISOT (viola composita di Carlo Ferdinando Landolphi e Pietro Giovanni Mantegazza – 1775)

Violoncello – Jérémy GARBARG (violoncello di Giovanni Battista Ruggieri – circa 1700)

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Discografia

Mendelssohn

Quartets Op. 13, 44 No.2
4 Pieces
Frage Op. 9

Erato 2017
A. Schoenberg, A. Zemlinsky, A. Webern

The Mathilde Album
Quatuor Arod
Elsa Dreisig

Erato 2019
Schubert

Death and the Maiden

Erato 2020

Press

[...] esuberante e incisivo [...]

The New York Times