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Direttori d'orchestra

Pianoforte

Mikhail
Pletnev

Biografia

Mikhail Pletnev è un brillante pianista, un ricercatissimo direttore d’orchestra, un grande compositore e un artista che sfida qualsiasi classificazione convenzionale. “Virtuosismo meraviglioso e brillante ingenuità sono i marchi distintivi delle sue esibizioni per pianoforte. La sua carriera come direttore sembra aver reso il suo pianismo ancona più sinfonico e il suo suono ancora più immaginativo”. (Die Welt)

Nato nel 1957 ad Arkhangelsk, in Russia, Mikhail Pletnev ha dimostrato molto presto il suo talento, iniziando a studiare al Conservatorio di Mosca a 13 anni. Nel 1978 ha vinto il primo premio e la medaglia d’oro alla sesta edizione del Concorso Internazionale Tchaikovsky. Da allora si è esibito come solista con tutte le orchestre e i direttori più rinomati al mondo.

Nel 1990, grazie all’assenso del Presidente sovietico Mikhail Gorbachev, Mikhail Pletnev ha fondato la Russian National Orchestra (RNO) – la prima orchestra russa non governativa e finanziata privatamente. Nel 1996 l’orchestra ha suonato in occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici di Atlanta.

Mikhail Pletnev registra per Deutsche Grammophon dal 1993 e i suoi dischi sono stati più volte nominati ai Grammy Awards.

Il London Telegraph ha rimarcato: “dalle dita e dalla mente di Mikhail Pletnev arrivano idee che rivitalizzano la musica e la riempiono di freschezza e spirito”. The Times descrive le sue interpretazioni come “nate da una immaginazione virtuosistica e prodigiosa, da una bellezza quasi scandalosa.” Il BBC Music Magazine ha definito il CD con le Sonate di Scarlatti, che ha ricevuto un Gramophone Award nel 1996, come “pianismo ai massimi livelli… questa interpretazione da sola sarebbe sufficiente per assicurare a Pletnev un posto tra i più grandi pianisti mai conosciuti”.

Mikhail Pletnev ha anche suscitato il plauso internazionale per la sua attività di compositore. Nel 1998, la prima esecuzione mondiale del suo Concerto per viola dedicato a (e suonato da) Yuri Bashmet è stato accolto con entusiasmo da critica e pubblico. I suoi arrangiamenti per pianoforte de ‘Lo Schiaccianoci’ e de ‘La Bella Addormentata’ di Tchaikovsky sono leggendari – per i pianisti di tutto il mondo sono diventati degli esami tecnici per dimostrare di saper padroneggiare lo strumento.

Di recente, un giornalista ha scritto: “Una conversazione con Mikhail Pletnev è come il suo modo di suonare. Lui resta tranquillo e ascolta. È annoiato dalle solite vecchie domande, preferisce improvvisare. Se non gli piace qualcosa, si alza e se ne va. Se qualcosa lo interessa, si desta e inizia a parlare con una voce animata e musicale. Mikhail Pletnev non parla dell’ordinario; è interessato solo al superlativo”.

Ogni anno si esibisce regolarmente in Italia per le principali istituzioni o sale da concerto, quali ad esempio il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro Lirico di Cagliari, il Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, il Conservatorio di Milano, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Regio di Parma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, per citarne alcuni.

Mikhail Pletnev ha ricevuto numerosi riconoscimenti di stato e premi internazionali, tra cui un Grammy nel 2005. Nel 2007 ha ricevuto un Premio Presidenziale e un Ordine “per i servizi resi alla patria”.

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Discografia

Provofiev, Tchaikovsky, Shchedrin

Piano Recital

Мелодия 1980
Liszt

Sonata In B Minor

Мелодия 1986
Tchaïkovsky

Времена года - The Seasons

Мелодия 1988
Liszt

Piano Pieces

Мелодия 1989
Beethoven

Piano Sonatas

Virgin Classics 1989
AA. VV.

Михаил Плетнев

Мелодия 1990
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Press

[…] Mikhail Pletnev, fondatore dell’orchestra più di 25 anni or sono, sembra essere in contatto telepatico con i propri musicisti. Non ha bisogno di agitare le braccia, se non per i saluti al pubblico. Un semplice sguardo o lo scatto di un dito al momento giusto gli sono sufficienti per fare prodigi [..]

San Francisco Classical Voice

[...] Pletnev, nostalgie e silenzi [...]

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Luca Ciammarughi, Musica Viva, 13 gennaio 2016

Con quel volto apparentemente impermeabile alle emozioni, con le braccia sempre eccentriche nel distribuire indicazioni, Pletnev traduce benissimo le intenzioni di questa formidabile emulsione sonora e sa come indurre l'orchestra a rendere gli interventi degli strumenti solisti sempre più concreti nella loro allucinazione

Alessandro Taverna, Musica, luglio 2009

L’obiettivo di Mikhail Pletnev è quello di farci ancora ascoltare la musica...

Gramophone